Deutsch Drahthaar del Zeffiro
Intervista a Max Steinberger
“vom Donaueck”

Tratto dalla rivista “CINOFILIA VENATORIA”, Agosto 2004

Intervista a Max Steinberger “vom Donaueck”

 

a cura di Gallo Zeffiro

Max Steinberger “vom Donaueck” classe 1935, Germania, il più famoso conduttore e allevatore di Deutsch – Drahthaar dell’ultimo mezzo secolo.

Intervista esclusiva di Zeffiro Gallo ad un personaggio che è sempre un riferimento per tutti gli appassionati della razza DD nel mondo.

  GALLO: gli esami che hanno sostenuto i tuoi cani nel corso della tua lunga militanza come conduttore sono innumerevoli, potresti farmene un elenco completo?

MAX: è dal 1 Maggio del ’48 che conduco cani e questo ad oggi è il mio curriculum:

84 DD VJP, 1 DK Derby, 1 DD Derby con Pointer e Setter, 22 DD HZP, 26 DD HEGEWALD (vincendola 3 volte), 19 DD Schweissprufung, 1 D.K. Kleemann Auslese, 8 DD VGP internazionali, 30 DD in VGP con il I° premio, 7 DD in VGP con il II° Premio, 2 DD in VGP con il III° Premio, 9 DD con il VBR, 6 DD con il BTR, 3 DD con il SchH l.

GALLO: incredibilmente affascinante! Lasciami fare alcuni nomi dei tuoi cani STORICI… Quali tra loro se è possibile fare una classifica sono stati i migliori nel campo, nell’ acqua e nella foresta? (So che è una domanda ingiusta nei confronti di moltissimi altri).

MAX: che difficile, ma se proprio devo scegliere, nel campo la Yola e suo figlio Darko che sicuramente agli esami è stato il miglior cane. Nell’acqua imbattibile era Conny, la madre della tua Linda e nella foresta indimenticabile e stata Katja con le sue straordinarie prerogative di concentrazione e volontà, non dimenticare che Katja ha superato l’esame Vswp con il II° P. su 20 ore, Sw I° P.  su 20 ore e poi Sw l° P. su 40 ore.

GALLO: quando inizi il tuo allevamento dei cani Donaueck?

MAX: inizio il mio allevamento precisamente nel 1970 con Bianka v.d. Kuburg; ma mio padre che tu hai conosciuto benissimo aveva iniziato la selezione DD con l’affisso vom Donaueck già nel lontano 1936.

GALLO: ricordiamo un pò la Bianka v. d. Kuhburg, naturalmente nasceva dal tuo vecchio Mohr v. Donaueck per Rolla v. Saarforst, cosa aveva di “grande” questa femmina perchè tu l’abbia voluta come pietra miliare del tuo straordinario operato?

MAX: Bianka era forte in tutto. Nel 1970 però all’Hegewald si doveva “sperimentare” per il futuro il giudizio in dodicesimi (prima come tu sai si giudicava tutto con il massimo dei 4 punti come per, le VGP). Ebbene nella dimostrazione finale dei migliori cani (perché una volta si usava così) il Sig. Greller ed una commissione, giudicando tre cani nell’acqua disse che tra tutti spiccava questa femmina e che a lei sarebbe andato in futuro il voto 12 e per gli altri l’undici; ma questo è solo un ricordo che porto ancora nel cuore.

GALLO: Parlami di tuo papà Max, è bello poter parlare delle persone che ci hanno amato e che ci hanno insegnato qualche cosa che ha segnato la nostra vita. lo per esempio parlerei sempre di quello che mi ha insegnato mio nonno sulla caccia e sui cani in genere, cosa ti ha insegnato “Opa Stefan” di importante come allevatore?

MAX: non come allevatore, Lui mi ha insegnato la cosa fondamentale, l’uso del cane nella caccia, e il giusto modo di saperlo addestrare per un corretto uso in tutti i tipi di caccia.

GALLO: bellissimo questo! Una volta opa Stefan (nonno Stefan) rispose ad una delle mie particolari domande e precisamente su cosa reputava importante nella scelta di un ipotetico maschio da riproduzione. Lui mise in risalto queste tre cose: naso, durezza contro la selvaggina rapace e una cerca veloce. Tu, sei ancora d’accordo con l’orientamento di tuo papà?

MAX: si, in linea di massima. Il mio obbiettivo oggi è creare cani duri ma nello stesso tempo facilmente conducibili, cani che lavorino in collaborazione con il loro conduttore.

GALLO: per te Max oggi è più importante condurre, addestrare o allevare?

MAX: tutto assieme, tutto è importante dalla creazione al risultato finale.

GALLO: per te è più difficile addestrare un cane nel campo, nell’acqua o nel lavoro della foresta?

MAX: non parlerei di difficoltà; forse riscontro più piacere nel lavoro del campo e dell’acqua.

GALLO: parlami un po’ di Darko che è stato il secondo cane che ho usato nella selezione per la mia linea di allevamento. Tu sai che per me Darko resta sempre un riferimento per molti motivi.

MAX: Darko, dopo averlo venduto cucciolo ad un conoscente é tornato a casa mia per l’addestramento agli esami completamente digiuno da tutto il “lavoro”, solo tre settimane prima della VjP. Ebbene: 77 punti, e dopo una settimana il sabato e la domenica 79 + 79, 12 nella traccia della lepre e tutti 11. Aveva un “naso”, una capacità di fermare e una traccia della lepre da sogno. Vinse l’Auslese zuchtprufung della Sud Baviera con 236 punti, con il 12 nella quotazione olfattiva, vincitore dell’Hegewald di Brema nel 1978 con 237 punti (allora si poteva dare l’11 sulle sleppen) con il 12 sulla traccia della lepre e il 12 sulla scia dell’anitra. Che vuoi che ti dica, vincere a Brema la mia prima Hegewald è stata una grande emozione più delle seguenti altre due vittorie, ma ero così sicuro del mio Darko che aveva già vinto tutto prima, tre VJP, l’HZP sempre con il massimo del punteggio, che sapevo avrei vinto anche l’Hegewald; Darko vinse anche la VGP (esame generale) con 328 p. I° Premio.

GALLO: eppure era un cane con la displasia dell’anca allo stadio l, misurava al garrese solo 62 cm. ma quanto bene ha fatto per la nostra razza questo favoloso cane! Se nascesse adesso, solo per avere una displasia minimale verrebbe scartato da ogni obbiettivo nobile d’allevamento. Hugo Bremauer “von Richthof”, per esempio, ha fondato eternamente con Darko la sua fama, costruendo Quirl v. Richthof a sua volta vincitore dell’Hegewald nel 1980 nel Saarland. Cosa pensi di questo Max?

MAX: hai detto già tutto tu. Chi vuole capire …..

GALLO: ma come fai ad essere sempre nella breccia come addestratore e conduttore, qual’è  il tuo segreto?

MAX: nessun segreto, se si esclude una giusta scelta nell’allevamento. Un giovane cane io lo lavoro tutti i giorni per ore e ore. Gli tiro fuori tutto il meglio che c’è in lui, tutto ciò che lui può riuscire a fare. Se non agissi così non potrei avere i cani che tu conosci e che hai conosciuto

GALLO: cosa mi dici sulla tranquillità caratteriale sul cane da lavoro? E’ una prerogativa che tu ricerchi?

MAX: non necessariamente. Per me un cane, logicamente non deve essere un pazzo o un ansioso senza tregua, ma deve scaricare potenza nel campo, velocità, voglia di cacciare, essere un cane duro ma allo stesso tempo conducibile.

GALLO: nel DD è più importante un cane straordinario fermatore o incredibile tracciatore?

MAX: la cosa più importante è la passione per la selvaggina. Deve avere tanta passione di trovare la selvaggina.

GALLO: quanto è importante per un cane giovane incontrare selvaggina naturale? Meglio prima possibile o un po’ dopo quando è più maturo?

MAX: sempre molto presto, a 4/5 mesi. Una o due ore al giorno di lavoro e addestramento. C’è un vecchio proverbio che dice “quello che Giovannino non avrà imparato da piccolo, Giovanni farà molta fatica ad impararlo da grande”.

GALLO: qui in Italia molti cacciatori diffidano ancora della razza DD perché sostengono sia un cane aggressivo con gli altri cani cosa puoi dire in merito?

MAX: se guardiamo la percentuale, i cani aggressivi non sono molti forse qualcuno. Secondo me dipende molto da come si cresce un cane, da che attenzione e quanto tempo gli si dedica. Dipende molto dal proprietario.

GALLO: come esperto giudice della razza, hai mai giudicato un cane con il 12 (eccellente) nella quotazione olfattiva?

MAX: no, nella traccia della lepre e nell’acqua si, ma nella quotazione olfattiva non mi è mai capitato, ma ne ho posseduti 3 ai quali è stato dato questo giudizio: Arno v. Amperek non allevato da me, ma addestrato e condotto agli esami con 4 H nel naso, Darko v. Donaueck e Yago v. Donaueck bisnipote di Darko anche lui vincitore di un Hegewald ne1 1985.

GALLO: come “arte di cacciare” secondo il tuo gusto è preferibile un cane Sil o Spl (braccatore a vista o sulla traccia)?

MAX: io preferisco che il cane sia solo braccatore a vista (Sil).

GALLO: in caccia sei per il totverbellen o per il bringverweisen (abbaio sul morto o riporto del testimone)?

MAX: a parte il lavoro d’addestramento che quantifico in 5 volte più difficile l’acquisizione del primo rispetto al secondo, se il bosco fosse ricoperto tutto di neve, a 100 m. non udiresti più chiaramente la provenienza del richiamo a voce e quindi in pratica, a dispetto di un fatto coreografico e di poesia, è meglio il bringverweisen.

GALLO: ma questa potenza di naso indiscutibilmente forte nella tua linea di sangue, da dove deriva?

MAX: non ho nessun dubbio nel dire che il cane Cato v. Schwaiger-Moos che ho condotto all’Hgw. di Peine nel 1956 classificandomi al 5° posto è stato il marcatore chiave di questa caratteristica. Un super cane nel campo.

GALLO: in percentuale Max i cani DD degli anni 50/70 come erano rispetto i cani degli anni 80/2000?

MAX: a quegli anni erano molto più lenti nella cerca (in percentuale) e dal naso più scarso. Oggi il DD è decisamente migliorato.

GALLO: hai qualche preferenza per il colore del mantello?

MAX: assolutamente no, mi piacciono tutti e tre anche se è noto che il cane unicolore marrone può avere qualche problema in più nella qualità del pelo.

GALLO: quale è stato secondo te il più grande conduttore del passato prima di te?

MAX: Anton Wagner (von Steinriegel) bravo in tutto.

GALLO: e altri personaggi del passato degni di essere da te nominati?

MAX: il dotto Uter (v. d. Grossen Rehkuhle), che è anche per te una figura di riferimento; Peter Greller come allevatore e suo figlio Georg per più di 30 anni capo controllore dell’allevamento. Gente che ha speso gran parte della loro vita per la crescita della razza DD in Germania e all’estero.

GALLO: ricordi particolarmente un maschio DD di un’altra linea di sangue da te usato nella tua selezione?

MAX: Nero v. Zenngrund, ne sono stato entusiasta.

GALLO: nell’estetica di un cane cos’è che guardi con attenzione?

MAX: una testa espressiva, la nobiltà d’aspetto, un collo che esce bene come quello di un cavallo, una costruzione da corridore.

GALLO: il colore degli occhi lo guardi?

MAX: è bello l’occhio scuro, ma non mi interessa niente. In un DD l’importante è ben altro.

GALLO: tu sei stato operato ad entrambe le anche, e alla tua età non più giovanissima è difficile andare “per campi” con cani come i tuoi. Come fai a sostenere questo ritmo?

MAX: ho avuto un gran piacere nell’ essere ospite a casa tua e poter vedere quanto tu ami i tuoi cani e come la tua vita sia organizzata attorno a loro, per me non è diverso, l’energia la trovo proprio nel lavorare con i miei cani, è sempre stato così e non cambierò mai.

GALLO: e l’invidia nel mondo cinofilo drahthaarista? Io la considero una grande malattia che fa male a tutti e bene a nessuno perchè una cosa è la concorrenza, un altra è la slealtà e la maldicenza, tu cosa ne pensi?

MAX: peccato per chi ne è ammalato perchè non potrà mai guardare lontano.